La meticolosità di Giovanni per la qualità delle materie prime e per la filiera corta ha portato all’ideazione e allo sviluppo di 8 appezzamenti sulle colline di Sanremo: un paradiso della biodiversità dove convivono ortaggi, piante aromatiche e alberi di frutta.
Qui, grazie alla sua passione e al microclima della Riviera dei fiori, vengono coltivati gli ortaggi per le pizze stagionali e tutte le erbe aromatiche utilizzate per arricchire l’aroma degli impasti.
L’orto sinergico di Giovanni si compone di 8 fasce situate sulle colline di Sanremo coltivate in pieno rispetto della natura, in un circolo virtuoso tra le diverse specie di vegetali che auto-fertilizzano il terreno.
Questo progetto di coltivazione stagionale rispecchia il desiderio di Giovanni di proporre le migliori materie prime nella loro forma più pura e fresca, senza snaturarle.
L’orto sinergico di Giovanni si compone di 8 fasce situate sulle colline di Sanremo coltivate in pieno rispetto della natura, in un circolo virtuoso tra le diverse specie di vegetali che auto-fertilizzano il terreno.
Questo progetto di coltivazione stagionale rispecchia il desiderio di Giovanni di proporre le migliori materie prime nella loro forma più pura e fresca, senza snaturarle.
La sostenibilità legata alle materie prime è un principio fondamentale che guida la scelta di Giovanni di ogni singolo ingrediente e che permette di offrire una grande esperienza di pizza napoletana in evoluzione.
La coltivazione diretta di frutta e verdura e l’attenta selezione di materie prime da piccoli produttori e presidi SlowFood danno vita a un menù caratterizzato da una totale valorizzazione del concetto di km0: dall’uso quasi esclusivo dei vegetali del nostro orto sinergico alla scelta di non usare salmone, tonno o altre specie interessate dalla pesca intensiva in favore del pesce locale.
La sostenibilità legata alle materie prime è un principio fondamentale che guida la scelta di Giovanni di ogni singolo ingrediente e che permette di offrire una grande esperienza di pizza napoletana in evoluzione.
La coltivazione diretta di frutta e verdura e l’attenta selezione di materie prime da piccoli produttori e presidi SlowFood danno vita a un menù caratterizzato da una totale valorizzazione del concetto di km0: dall’uso quasi esclusivo dei vegetali del nostro orto sinergico alla scelta di non usare salmone, tonno o altre specie interessate dalla pesca intensiva in favore del pesce locale.